ARGENTINA novembre 2022

Emozione ed entusiasmo sono le sensazioni prevalenti all’esordio del nostro viaggio sudamericano: l’Argentina ci attende!

21-22 novembre – Volo ITA per BUENOS AIRES con scalo a Roma piuttosto lungo e un po’ tormentato da alcune turbolenze per temporali, ma non ci facciamo intimorire né dalle 14 ore di volo né dagli sballonzamenti e arriviamo in Argentina carichi e pronti all’esplorazione.

Decidiamo con la simpatica guida Marina di iniziare da un BARRIO (quartiere) che è uno dei più suggestivi di Buenos Aires, la BOCA con le sue tipiche case di lamiera colorate, i ristoranti di parrilla e empanadas, gli artisti, i negozietti e la magica atmosfera di antico porto.

Tappa al famoso stadio di calcio della squadra Boca, chiamato la BOMBONERA.

La città è molto verde, ci sono parchi, fiori e in questa stagione moltissimi alti alberi di JACARANDA dal colore dal blu al viola. Molto carino anche il BARRIO SAN TELMO, costellato di negozi di antiquariato, locali di tango, case coloniali.

In tutto Buenos Aires lo stile delle case è decisamente eclettico o meglio gli edifici hanno stili vari, sono più o meno curati e sembra che siano accostati a caso, senza un piano regolatore né una regola.

Ci fermiamo al bel MERCATO DI SAN TELMO con l’enorme struttura in ferro, dove mangiamo buonissime empanadas con carne o con formaggio accompagnate da una bella birra.

Elegante il BARRIO DE PALERMO con ampi viali ombreggiati da palme e jacaranda, bei palazzi e soprattutto uno splendido parco, un lago con barche e pedalò, giardini con rose e moltissimi altri fiori nel pieno della loro fioritura, dato che qui siamo in primavera.

Il clima è ottimo, caldo ma piacevolissimo e un bel sole ci accompagna per tutta la giornata.

Monumentale il CIMITERO DELLA RECOLETA dove riposano i protagonisti piĂą famosi della storia argentina, tra cui EVITA PERON.

Breve relax al bell’ HOTEL NH 9 DE JULIO, molto centrale e poi affascinante serata il un locale del BARRIO SANT’ELMO, la VENTANA, dove mangiamo ottimi CHORIPAN (salsiccia CHORIZO e salsa CHIMICHURRI), BIFE DE CHORIZO A LA PARRILLA (bistecca alla griglia) e CLASICO FLAN CASERO con DULCE DE LECHE Y CREMA MONTADA, tutto di qualità e molto gustoso. Il locale è una TANGUERIA e lo spettacolo di tango è molto coinvolgente, bravissimi e molto sensuali i ballerini, molto bravi pure i musicisti e i cantanti.

23 novembre – Sveglia all’alba per poter volare su SALTA al NORD dell’Argentina. Dall’aereo si vedono molti terreni coltivati in prevalenza pianeggianti, fiumi, pochissime abitazioni; infatti in un territorio grande come l’Europa, gli abitanti sono 43 milioni, di cui 3 sono concentrati a Buenos Aires (densità decisamente molto bassa).

Da SALTA (1220 metri) prima attraversiamo una regione coltivata con tappa per l’acquisto di una cassetta di fragole gigantesche (a 2 euro) da un banchetto sulla strada, subito divorate dal famelico gruppo. Poi iniziamo a salire per una tortuosa strada panoramica tra montagne colorate policrome e giganteschi cactus fino all’emozionante sosta a ben 4170 metri di altitudine…qui aria rarefatta, si cammina piano e il cielo è blu blu.

Scendiamo un pochino ai 3500 metri della SALINAS GRANDAS, vastissima area dall’abbagliante bianco che ricorda un paesaggio lunare con le pozze di cristallizzazione che sono uno scenografico sfondo  per le nostre foto. Gli indigeni locali ci fanno da guida spiegandoci la peculiarità di questa meraviglia naturale.

Bello l’aperitivo che la nostra guida Raul e l’autista Rodrigo (entrambi cordiali e carinissimi) ci preparano ai bordi della salina tra la luce abbagliante del SALAR e un vento sferzante ma caldo.

Arriviamo per sera al paesino caratteristico che ci ospiterà per la notte, PURMAMARCA, dominato dalla SIERRA DE LOS SIETE COLORES, montagne arcobaleno modellate dal tempo e le cui tonalità di colori cambiano a seconda dell’incidenza dei raggi solari.

L’HOTEL LA CAMARCA è molto carino, formato da belle casette circondate da cactus e con arredamento del luogo. Divertente serata in un localino dove suona un complesso di musica tradizionale e brindiamo con la BIRRA SALTA. Il paese è piccolo ma ci sono tanti localini animati, Roberta (che ha abitato in Argentina 20 anni fa) ci fa mangiare un dolce tipico molto buono ALFAJOR DE MAIZENA CON DULCE DE LECHE Y COLORALIADO.

24 novembre – Ci svegliamo presto anche per colpa del fuso e dalla finestra già possiamo ammirare le montagne arcobaleno e i numerosissimi cactus di ogni dimensione. E’ una splendida giornata di sole, la luce in mattinata è perfetta per goderci la colorazione delle montagne più da vicino, infatti ci addentriamo per i sentieri per un bel trekking.

Ammirando la vallata da vicino e con calma si riescono meglio ad apprezzare la sua maestosità e l’incredibile gamma di colori delle montagne.

Tornati a PURMAMARCA, passeggiamo per le vie del paese fino alla piazza centrale, fermandoci a vedere le numerose esposizioni dei banchetti con oggetti e tessuti caratteristici di tutto l’artigianato andino.

Ripartiamo percorrendo una bella e ampia valle coltivata con mais, quinoa, patate e fave in mezzo a cui crescono i soliti onnipresenti cactus.

Sosta nel punto in cui passa il TROPICO DEL CAPRICORNO e foto di rito e poi alla piccola suggestiva chiesa di un paesino.

La strada diventa poi piĂą stretta, sinuosa e sterrata, offrendo in compenso splendidi panorami sulle montagne dai contrastanti toni rosso e salmone.

La lunga valle termina quasi al confine con la Bolivia e ci regale emozioni incredibili a HORNOCAL, la montagna dai 14 colori, luogo indimenticabile.

Qua e lĂ  sulle montagne tra i cactus si vedono lama e vigogne.

Interessante pranzo a HUMAHUACA a base di empanadas e carne di lama e poi passeggiata per le vie del paesino fino alla piazza con una bella chiesa e l’edificio comunale con tanti negozietti caratteristici.

Al villaggio di TILCARA visitiamo il sito archeologico precolombiano di PUCARA’, interessante per la storia e per il panorama sulla valle, ma di cui rimane ben poco e per di più parzialmente ricostruito. Ritorno a SALTA in serata.

25 novembre – Colazione notevolissima con tantissimi dolci locali molto gustosi e poi partenza verso il SUD, attraversando la campagna coltivata soprattutto a tabacco con gli annessi essiccatori, ma anche mais, chia, patate, arachidi, olive. Qua e là varie FINCHE, ci fermiamo in mezzo al nulla per un caffè alla POSTA DE LAS CABRAS.

Entriamo nella QUEBRADA DE LAS CONCHAS, montagne dalle forme bizzarre e dai contrasti cromatici con prevalenza del rosso che contrasta con il cielo blu in una perfetta giornata di sole.

L’incredibile fenomeno geologico di questa valle ci permette di ammirare curiose forme delle rocce scavate dagli agenti atmosferici, per esempio la GARGANTA DE DIABLO e EL ANFITEATRO, dove l’ottima acustica rende emozionante sentire un ragazzo locale che suona la fisarmonica.

Da queste montagne si ricavano varie pietre e ci sono alcuni banchetti di artigiani dove compriamo bei ciondoli di onice e altre pietre che emanano “energia pura”.

La compagnia (siamo i soliti 12 scapestrati che condividono questa filosofia di viaggio) è ottima, ridiamo, chiacchieriamo e abbiamo sempre accordo su come muoverci e su cosa fare.

Alle TRE CROCI passeggiamo sulla roccia rossa con panorama spettacolare; qui sono numerosissimi i pappagalli.

Tra una sosta e l’altra è piacevolissimo sentire canzoni argentine cantate dai bravissimi Raul (la guida) e Rodrigo (l’autista), che sono due persone davvero simpatiche.

Fa caldo, anzi molto caldo (31 gradi) e fa piacere raggiungere la gigantesca formazione rocciosa del CASTILLOS, mettendo a mollo i piedi in quello che si può considerare il rio attorno alla roccia.

Arrivati a CAFAYATE, pranziamo in un bel ristorantino a base di empanadas e di buonissimo capretto alla griglia con patate.

Nel pomeriggio molto interessante e di forte impatto emotivo la visita del CENTRO ARCHEOLOGICO DI QUILMES, antico insediamento preispanico della tribù QUILMES, uno dei baluardi contro gli invasori spagnoli, che vennero però alla fine sconfitti, la popolazione deportata e schiavizzata e la città caduta in abbandono.

E’ impressionante pensare ai disastri, alle ingiustizie e ai massacri che le colonizzazioni hanno quasi sempre comportato.

Attraversando una zona coltivata a viti e disseminata da numerose cantine, torniamo a CAFAYATE, dove il clima particolarmente mite, malgrado i 1800 metri di altitudine, favorisce la crescita dell’ UVA TORRENTES da cui si ricava l’omonimo ottimo vino bianco.

Dopo un giretto tra le antiche case bianche e lunghe e la centrale piazza coloniale del paese, visitiamo il MUSEO DEL VINO e ci godiamo un’ottima degustazione dei locali vini (ben 7!) bianchi e rossi. Appena fuori dal paese si trova il bellissimo VINAS DE CAFAYATE WINE RESORT, dove soggiorneremo questa notte, immerso nei vigneti con portici, giardini, fontane e suggestiva piscina.

Le camere hanno una vetrata e una terrazza che dà sui vigneti e bell’arredamento in stile coloniale. Decidiamo di goderci l’atmosfera del luogo fermandoci a cena al bel ristorante del resort, dove assaggiamo il TAMAL e l’ HUMITA (mais e formaggio avvolti nelle foglie di mais, tipici della regione) oltre a buona carne alla griglia.

26 novembre – Emozionante godersi l’alba sui vigneti dal nostro letto!

Proseguiamo il percorso tra le vigne dove si produce il vino d’altura, lungo la STRADA NAZIONALE 40, tra piccoli villaggi sparsi, fino a SAN CARLOS, pueblo antico con una simpatica chiesetta.

Da qui inizia una lunga strada sterrata e la verde valle coltivata si trasforma in un altopiano deserto e desolato. Le montagne, modellate dal vento e dagli agenti atmosferici, sono spettacolari e rendono il paesaggio simile a quello del FAR WEST. Siamo nella RISERVA NATURALE ANGASTACO, dove facciamo molte soste, anche per passeggiare fino alla cima delle montagne e godere del vasto panorama un po’ più dall’alto. Nel percorso troviamo qualche artigiano che espone le proprie merci, pappagalli e alberi di carrube.

Ci fermiamo al pueblo di MOLINOS, dove pranziamo nel bel cortile con porticato sotto un albero secolare (albero del finto pepe) di una bella finca. Di fronte si trova la chiesa di probabile origine peruviana. Fa molto caldo e nell’ora della siesta postprandiale le vie del paese ricordano molto quelle dei paesi messicani dove arrivava Zorro.

Sostiamo alla casa di un artigiano tessile, dove alcuni di noi acquistano belle mantelle e sciarpe in lana di lama. Intanto inizia la partita di calcio dell’Argentina dei mondiali in Quatar e tutto pare fermarsi. Raul, Rodrigo e qualcuno di noi si fermano nella cucina dell’artigiano a vedere l’Argentina mentre gli altri scelgono le mantelle.

Poi ripartiamo e ci fermiamo poco dopo per vedere la prosecuzione della partita in un paesino dove in un enorme capannone sono accolte tantissime persone locali che mangiano, bevono, giocano a bingo e già sono pronte a festeggiare. Lo schermo è grande, ma si vede male, perciò preferiamo arrivare a CACHI per vedere il secondo tempo. Devo dire che il bar in cui ci fermiamo insieme a una moltitudine di altre persone ci offrirà un’esperienza di vita locale molto coinvolgente, anche perché mentre siamo lì l’Argentina segna per ben 2 volte e si scatena una festa indescrivibile con canti, balli e abbracci, mentre la birra Salta viene consumata a fiumi.

Cachi è un piccolo villaggio dalle case bianche con un’ampia piazza alberata dominata dalla CHIESA DI SAN JOSE’, posto a 2280 metri di altitudine e sovrastato dal maestoso NEVADO DE CACHI. Ceniamo in paese con empanadas, crocchette, tortillas e la solita carne e poi tutti a nanna nell’hotel su una collinetta che domina il villaggio.

27 novembre – Piccolo ma carino il MUSEO ARCHEOLOGICO DI CACHI, posto in una bella casa bianca coloniale, poi giretto al mercato.

Attraversando un aspro e selvaggio paesaggio arriviamo al suggestivo PARQUE NATIONAL LOS CARDONES che inizia con un lungo rettilineo circondato da migliaia di cactus, alcuni dei quali altissimi e perciò molto longevi, spesso fioriti.

E’ uno spettacolo grandioso che possiamo ammirare da vicino percorrendo un sentiero tra i cactus che ci permette di vedere la vegetazione da vicino. Saliamo in altitudine nella valle detta CUESTA DEL OBISPO sempre dominata da miriadi di cactus tra i quali si vedono parecchi guanaco e vigogne. Arriviamo fino a 3457 metri, ma malgrado l’altitudine non fa freddo.

Qui, come in altri passi andini, si trovano le caratteristiche ALPACHETE, cumuli di pietra di forma piramidale, formatisi con gli anni con l’apporto dei viaggiatori che passano e aggiungono una pietra per onorare la PACHAMAMA (la madre terra onorata dagli indigeni), ringraziando per il buon viaggio e richiedendo protezione per il resto del cammino.

In una delle soste troviamo dei contadini che vendono salame e formaggio e decidiamo di pranzare in stile Bobisoffi, facendo cioè un pic-nic. Siamo fortunati perché troviamo un’area con tavoli di pietra vicino a una casa e ci fermiamo lì, la signora ci prepara al momento delle empanadas ottime (le migliori mangiate nel viaggio), beviamo birra Salta e come dolcetto Alafajor. Intorno a noi arrivano cani, gatti e lama. Mentre andiamo in casa a fare i complimenti alla signora Maria, arrivano gli uomini di casa, che, vestiti da gauchos, erano stati a cavallo ad una festa locale. Sono anche loro molto cordiali e ci fermiamo a chiacchierare e a fare qualche foto ai loro bei cavalli.

Lasciamo con dispiacere la casa della signora Maria e anche i nostri amici sono felici che il pranzo semplice stile Bobisoffi si sia trasformato in un’occasione di socialità, permettendoci di conoscere la vera vita locale. E’ un ottimo modo per festeggiare il compleanno di oggi della nostra Rossana.

Ritorniamo attraverso la verde VALLE DI LERMA a SALTA, dove ceniamo in una PENA, locale folcloristico, con empanadas, tamal e carne con patate. Qui possiamo assistere ad un bel coinvolgente spettacolo con zalsa, la malinconica e romantica musica locale, con ballerini molto bravi. Sorpresa per Rossana con una bella torta e gli auguri di tutti noi.

28 novembre – Mattinata a spasso per SALTA tra la piazza principale e i vari negozi, dove domina ogni tipo di gadget della squadra di calcio dell’Argentina. Curiosissimo il fortissimo canto delle cicale che si sente in tutto il quartiere vicino all’hotel, è uno stranissimo concerto con un suono mai sentito. Giretto al mercato locale dove acquistiamo frutta per il pranzo che poi mangeremo in un bel parco verde; sosta piacevole malgrado il gran caldo.

PLAZA 9 DE JULIO è il cuore pulsante della vita a Salta con il suo bianchissimo CABILDO e la cattedrale, poi tappa al CONVENTO DE SAN BERNARDO e infine panorama della città dalla cima della collina, dove si può salire anche con la funicolare.

Volo per BUENOS AIRES in serata e cena con carne alla griglia e hamburger vicino alla PLAZA DE MAYO.

29 novembre – Giro a piedi della città alla PLAZA DE MAYO con la CASA ROSADA, EL CABILLO, la CATTEDRALE e la CASA DEL GOBIERNO, poi passeggiata a PUERTO MADERO, zona moderna e vitale.

Volo per trasferirci a IGUAZU nel pomeriggio.

Il bellissimo HOTEL MERCURE dove soggiorneremo per 2 notti si trova nel bel mezzo di una foresta subtropicale ed è perfettamente inserito nella lussureggiante vegetazione. Ci rilassiamo nella splendida piscina da cui si ammira già la luna; un caipirinha sarà il nostro aperitivo in questa cornice affascinante.

La cena in hotel è a base di insalata di quinoa e ottima carne con manioca fritta.

30 novembre – Colazione notevolissima con ogni genere di cibo salato e dolce in una bella sala con vetrata nel mezzo della foresta. Un’altra perfetta giornata di sole ci attende (ci ha assistito per tutta la nostra permanenza in Argentina), fa già caldo al mattino e si arriverà a 35 gradi con un alto tasso di umidità.

Siamo nella provincia argentina di MISSIONES, dove nel 1600 ha dominato e creato un modello urbanistico e sociale l’ORDINE RELIGIOSO dei GESUITI. Qui ancora oggi vive la popolazione indigena GUARANI’.

La nostra simpatica guida Alfonso, di origine italo-argentino-brasiliana, ci propone di iniziare la visita del PARC NAZIONAL PROTETO DE IGUAZU dal lato brasiliano e siamo estremamente ansiosi di ammirare le cascate che sono considerate una delle 7 meraviglie naturali del mondo.

Alcuni di noi iniziano ad avere una visione di insieme dall’elicottero, noi preferiamo vederle da terra.

Un sentiero conduce fino al bordo delle cascate attraverso una lussureggiante vegetazione tropicale e ci emoziona vedere che maestosa magia può creare la natura. Si arriva vicinissimi alle cascate fino a bagnarsi e ad essere pervasi dalle goccioline di umidità mentre il suono dell’acqua che scorre e crepita rende ogni istante incredibile.

Una serie di passerelle ci consente di godere del panorama fino alla sponda argentina e poi con un ascensore arriviamo al un punto di osservazione più in alto da cui il colpo d’occhio d’insieme è impressionante e vertiginoso. Nella foresta troviamo moltissime farfalle dai vari sgargianti colori, uccelli di ogni tipo e uno strano animale, il GUATI’, con i suoi cuccioli. I cartelli segnalano che è possibile trovare anche i giaguari, ma naturalmente non sono socievoli con gli umani e direi per fortuna!

Dopo una merenda con una macedonia di frutta tropicale, torniamo in hotel, da dove iniziamo un trekking nella foresta  con una guida, che ci spiega i vari tipi di vegetazione e ci accompagna in un villaggio GUARANI’, dove la popolazione locale vende i propri prodotti artigianali in prevalenza in legno: non possiamo esimerci da qualche acquisto a dal fare complimenti agli splendidi bimbi che ci gironzolo attorno.

Cena ottima e di soddisfazione con cibo locale.

1 dicembre – L’emozione che il PARCO NAZIONALE DI IGUAZU’ ci ha donato ieri prosegue oggi dal lato argentino prima con il panorama delle cascate dalla passerella sopraelevata del PASEO SUPERIOR e poi al PASEO INFERIOR con vista dei numerosi salti e della GARGANTA DEL DIABLO.

Il parco è organizzato in modo perfetto, le passerelle sono costruite senza disturbare il panorama e si nota ovunque cura e attenzione per la conservazione del patrimonio naturale.

Nel pomeriggio riprendiamo il volo per BUENOS AIRES dove trascorreremo la nostra ultima serata argentina. Ottima la cena al RISTORANTE PA’L QUE GUSTE dove gustiamo cucina tipica argentina (empanadas, bisteccone, terrine di patate) accompagnata da BIRRA QUILMES; il locale è molto carino e gentilissimi i camerieri, felici di essere stati scelti da noi italiani.

La popolazione argentina è sempre molto cordiale, entusiasta di sentire parlare italiano e disposta a parlare della propria terra.

2 dicembre – In mattinata salutiamo BUENOS AIRES e l’ARGENTINA a malincuore, perché il viaggio è stato bellissimo: luoghi meravigliosi soprattutto dal punto di vista naturalistico, popolo argentino adorabile, assolutamente molto ben assortita la compagnia. Un accordo e una reciproca simpatia come quella che abbiamo provato in questo viaggio merita che si prosegua a viaggiare insieme tante altre volte.

Il consueto GRAZIE da parte mia e di Bobo va a PIERA, SERGIO, MARIANGELA, ILARIA, BEPPE, ROSSANA, ANNA, SIMONE (coraggioso e capace di superare i propri limiti anche in questo caso), ROBERTA, EMILIO. Un particolare ringraziamento a ROBERTA, speciale organizzatrice e sempre attenta a tutto con il sorriso.                       

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Pubblicato da bobiworld

Baba, medico nella vita con la passione dei viaggi, Bobo, medico nella vita con passione dei viaggi e della fotografia.. insieme bobi... vi presentiamo il nostro modo di esplorare il mondo con idee, impressioni, appunti di viaggio e consigli utili il tutto corredato dalle immagini scattate in giro per il mondo. Ci accompagna in questo "viaggio" nostra figlia Giada che metterĂ  a disposizione di tutti i ragazzi le sue impressioni ed il suo punto di vista... buon divertimento!!

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