NAMIBIA 2016

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Risale a ben 10 anni fa il nostro viaggio in Tanzania e il desiderio di esplorare la bellezza selvaggia e gli infiniti spazi africani è rimasto: scegliamo la NAMIBIA perché è l’ideale per un viaggio in autonomia, ha paesaggi mozzafiato e sempre diversi, ci permette di trovare colori, atmosfere, animali selvaggi, deserti, culture e popoli di ogni genere.

1 agosto – Si parte in tarda mattinata per un lungo viaggio aereo con 2 scali, DUBAI e JOHANNESBURG in SUD AFRICA per arrivare dopo quasi 1 giorno di volo a WINDHOEK, la capitale della NAMIBIA: sembra un giro un po’ matto e lungo e in realtà Dubai è molto a est rispetto a Italia e Namibia, ma questo scherzetto ci ha permesso di risparmiare ben 700 euro a testa, perciò sopportiamo volentieri qualche ora di volo in più. Surreale la temperatura all’aeroporto di Johannesburg, dove, malgrado all’esterno ci siano 6 gradi, è accesa al massimo l’aria condizionata, tanto che bisogna vestirsi con maglioni e giacconi e fa ancora freddo: assurdo!

A WINDHOEK ci troviamo con Stefania, la ragazza italiana di HB SAFARIS con la quale abbiamo definito nei mesi scorsi tappe del viaggio, lodges, visite varie in base alle nostre esigenze e che abbiamo sentito più volte su Skype e via mail per plasmare il tutto: gentile, disponibile e preparata, ci ha dato molti spunti e consigli per l’organizzazione.

05082016namibia-_dsc0342Abbiamo ritirato le 2 TOYOTA 4 X 4 noleggiate, corredate di ogni aggeggio per le situazioni peggiori, comprese 2 ruote di scorta per ogni auto e Stefania ci ha consegnato una SIM locale per contattarci ed essere contattati per emergenza ma anche solo per informazioni e per sapere come va.

La città è ben tenuta, pulita e ha un aspetto decisamente occidentale. Ceniamo al JOE’S BEER HOUSE, locale molto carino con un gran falò e griglia al centro, dove sono ottime le bistecche di beef, springbok, orice e kudu accompagnate da birrozze WINDHOEK TAFEL per tutti (eccetto la povera Leti che è ancora minorenne!).

Alloggiamo al SURICATE TOWN LODGE accogliente, con belle camere ben arredate (dove accendiamo anche per un po’ il riscaldamento, perché non fa per niente caldo!) e grande giardino con piscina e idromassaggio (naturalmente non affrontabili per la temperatura).

3 agosto (278 Km)- La coppia di ragazzi svizzeri che gestisce il lodge ci prepara una 03082016namibia-_dsc2201buona e abbondante colazione. Al primo controllo delle gomme notiamo che una ha la pressione bassa (accidenti!) e torniamo perciò al noleggio per farla sistemare. E poi…via per la savana per una strada dritta e quasi deserta inizialmente ancora asfaltata fino a quando la terra diventa rossa e iniziano le dune. Ogni tanto ci sono bassi cespugli, alberi con giganteschi nidi popolati da chiassosi uccellini e qualche babbuino.

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Siamo nel mezzo del DESERTO DEL KALAHARI. Dopo circa 3 Km di pista sabbiosa arriviamo al bellissimo BAGATELLE KALAHARI GAME RANCH, da dove partiamo subito 03082016namibia-_dsc9942per l’escursione in 4 X 4 alla riserva del lodge, che ci riserverà tanti fortunati avvistamenti: spingbok, orici, steenbok, gnu, struzzi e per finire un grosso branco di giraffe. La simpaticissima guida fa di tutto per portarci vicinissimi agli animali affrontando anche impervie piste sabbiose e ripidi pendii. Al ritorno fa freddino, anche perché il 4 X 4 è aperto, ma la soddisfazione è enorme. L’escursione si conclude con l’aperitivo al tramonto sulla cima di una duna, decisamente suggestivo. Dopo una bella doccia calda rigenerante, ceniamo al ristorante del lodge: ottimo cibo (in particolare carpaccio di springbok, zuppa, carne di orice grigliata al momento, dolce sudafricano), splendida ambientazione con camino rigorosamente acceso. Notevoli le camere che sono ciascuna in una casetta con veranda e hanno un arredamento molto africano e proprio carino. Una stellata fenomenale ci attende prima di ritornare alle nostre camere.

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4 agosto (361 Km) – Colazione notevole con muffins e brioches squisiti, poi la nostra 04082016namibia-_dsc0011guida di ieri ci segnala vicino al lodge un grosso gruppo di SURICATI e ci fermiamo a far conoscenza. Sono proprio04082016namibia-_dsc2377 simpatici ed effettivamente sempre in piedi e con il musetto attento. Uno spingbok ci saluta prima della nostra partenza a malincuore da Bagatelle.

Per la strada in gran parte sterrata facciamo soste per le foto, troviamo facoceri, una famiglia di babbuini, orici ovunque. Pranziamo con patatine e frutta, presi ieri al supermercato, sotto un albero in mezzo al nulla più totale. Dopo un passo il panorama cambia e tante sono le montagne dai colori rossastri che ricordano la Monument Valley. Anche la temperatura cambia, ora fa caldo e al bel NAMIB DESERT04082016namibia-_dsc9979 LODGE ci rilassiamo un po’ in piscina per poi aspettare il tramonto vicino agli orici che 04082016namibia-_dsc2549sono attorno al lodge con il ristoro di una bella birretta. Cena al lodge (scelta obbligata perché i lodges sono tutti isolati nel mezzo della savana) ottima con carne, vino del Sudafrica, varie verdure ben cucinate, formaggio e la curiosità della polenta (buona!) che avevamo trovato anche ieri al Bagatelle. Anche oggi suggestiva passeggiata sotto le stelle con Beppe che ci spiega l’astronomia con l’aiuto del suo stellarium.

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5 agosto (245Km) – Levataccia alle 4 per poter arrivare all’alba all’ingresso del parco di SOSSUSVLEI e DEAD VLEI, è un luogo unico, splendido, ricco di luce e colori. Non ci 05082016namibia-_dsc0104fidiamo a guidare sulle dune per gli ultimi 2 Km prima della duna che è considerata la più alta del mondo (400 metri) e05082016namibia-_dsc0194 prendiamo la navetta: ottimo perché si ballonzola sulla jeep e ci si insabbierebbe di certo senza un autista super esperto. Saliamo la BIG DADDY, maestosa duna di sabbia rossa seguendo il crinale e arrivando fino alla cima: i panorami sono strepitosi e mozzafiato e da qui corriamo giù, mentre le ragazze si rotolano come cotolette nella sabbia dalle ripide dune. Passeggiamo facendo mille foto nella piana di DEAD VLEI, dove un lago prosciugato ha lasciato spazio ad una bianca pianura salina punteggiata dagli scheletri degli alberi ormai secchi. Torniamo all’ingresso del parco sostando in vari punti panoramici e facciamo un’altra bella scalata sulla DUNA 45.

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Nel pomeriggio visitiamo il CANION DI SESRIEM, suggestivo taglio profondo della terra lungo 1 Km e profondo 30 metri nel quale un po’ camminiamo e un po’ ci arrampichiamo.

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Altra ottima cena al lodge, poi partita a carte e briefing per l’organizzazione della giornata di domani.

6 agosto (346Km) – Colazione con vista sugli orici che brucano, poi carichiamo le valigie (ben chiuse nel bagagliaio nei sacchi della spazzatura per evitare la tantissima polvere) e proseguiamo ancora nel DESERTO DEL NAMIB, il più antico del mondo, sulla06082016namibia-_dsc0395 polverosa pista C19. Impossibile non fermarsi per una seconda colazione a 06082016namibia-_dsc2691SOLITAIRE, piccola area di sosta citata in ogni racconto per la buona APPLE PIE sfornata di continuo; qui si trovano ricordi del passato come la vecchia pompa di benzina e il vecchio telegrafo, carcasse di auto ricoperte ormai dalle piante grasse e alcuni curiosi scoiattolini che corrono. Nel mezzo della savana si trova il cartello che ci ricorda che stiamo superando il TROPICO DEL CAPRICORNO (anche la scorsa estate lo abbiamo superato in Australia) e non possiamo esimerci dalla foto di rito.

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La savana aperta lascia poi il posto ad una zona pietrosa con piste tortuose e sempre polverose con un sole cocente e ora anche molto caldo. Si06082016namibia-_dsc0494 06082016namibia-_dsc0524passano il GAUB PASS e il KUISEB PASS in un susseguirsi di rocce finemente lavorate dall’erosione, gole e falesie dalle forme e colori spettacolari. Il fondo stradale è sempre sconnesso e cedevole, la polvere è dovunque. Si ritorna alla savana dove avvistiamo qualche struzzo e ci fermiamo per il solito pic-nic per pranzo con crakers e dolcetti alla suggestiva oasi di GANAB, soli sotto un grosso albero in mezzo al nulla, senza dimenticare di controllare che sopra di noi non ci siano serpenti tra i rami.

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Curiosissima la tappa alla PIANA DELLE WELWITSCHIE, una pianta che vive solo nella Namibia del Nord, prende il nome dal botanico austriaco che l’ha scoperta, è un groviglio di foglie lunghe e verdi e vive in un’area desolata e aridissima, traendo il nutrimento dalla nebbia notturna. Poco più in là il panorama della MOONLANDSCAPE è davvero lunare: un insieme di gole, canyon, rocce incise da piogge e torrenti effimeri, pare la luna oppure un territorio sconvolto dalle eruzioni vulcaniche ed è affascinante.

 

Dopo tanti Km di deserto, strade sterrate e, savana arida e brulla, torniamo alla civiltà 06082016namibia-_dsc0558arrivando alla cittadina di SWAKOPMUND, dove abbiamo prenotato vicino al mare e in zona centrale il carino HOTEL RAMPUND, gestito sconnesse da una simpatica signora tedesca. La città è un angolo di Germania in Africa, con case e vie regolari, birrerie bavaresi e ordine tedesco. Tramonto fenomenale sulla riva del mare, passeggiata al molo e poi pesce fritto, patatine e ostriche, dopo aver fatto molta fatica a trovare il posto in un ristorante.

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07082016namibia-_dsc2754rit7 agosto – Oggi giornata indimenticabile, intensa ed emozionante. Un pulmino ci viene a prendere in hotel e ci conduce a WALVIS BAY, dove saliamo su un bel catamarano che ci porterà in giro per la baia ad osservare da vicino l’oceano e la sua fauna. Si inizia con le otarie che vengono alla barca attirate dal pesce che diamo loro, poi pellicani, fenicotteri rosa, una gigantesca colonia di otarie rumorosissime. Nuotano poi attorno alla barca tantissimi delfini. Di grande effetto il pranzo sul catamarano a base di ostriche freschissime, spumante e vari altri stuzzichini di pesce e verdure.

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Nel pomeriggio ci attendono 2 jeep 4 X 4 con simpatici autisti/guide che ci conducono a vedere lo spettacolo dei numerosissimi fenicotteri davanti alla spiaggia. Poi, passando 07082016namibia-_dsc0700dalle saline dai vivissimi colori, iniziamo un percorso sabbioso a SANDWICH HARBOUR in riva al mare fino a giungere alle altissime dune che arrivano a lambire l’oceano, sulle quali saliamo. Emozionante vedere dall’alto la vastità dell’area delle dune e spaziare fino al mare: facciamo varie tappe, ci preparano una merenda sulle dune e poi al ritorno i nostri autisti matti si lanciano in escursioni tipo montagne russe tra i vari pendii sabbiosi (da paura, ma divertente!).

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Ceniamo benone a base di zuppa di pesce, calamari, gamberi, cozze, pescioni dai nomi improponibili al KUCKI’S PUB con il supporto di grosse birre.

8 agosto (438Km) – Ci risveglia il rumore delle onde dell’oceano, che possiamo vedere dietro alle palme dalla terrazza della nostra camera. Colazione più tedesca che africana con uova e bacon, pane tostato e frutta, poi spesa per i pranzi e gli spuntini dei giorni successivi al supermercato senza dimenticare l’acqua da bere. Ultimo giro per i negozi molto carini di SWAKOPMUND finalmente aperti (è lunedì e da sabato pomeriggio a tutta domenica sono chiusi, per di più, come in tutta la Namibia, alle 17.30 chiude tutto!).

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Si riparte dopo il controllo di rito delle gomme verso il golfo di CAPE CROSS che raggiungiamo dopo circa un’ora: è impressionante vedere questa enorme colonia di otarie tutte insieme sugli scogli, sulla spiaggia e nel mare (possono essere circa 100.000) che stanno lì a due passi da noi in un assordante vociare con teneri musetti, goffi andirivieni, buffi movimenti di pinne con il sottofondo di un odore pungente e nauseabondo. Avvistiamo tra le otarie anche uno sciacallo.

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La strada che percorriamo per arrivare a CAPE CROSS è una SALT ROAD costituita cioè da una spessa crosta di sale in una landa sconfinata priva di erba nel nulla più assoluto. Si costeggia ancora l’oceano, il vento soffia sempre, non ci sono ripari, non c’è vegetazione, infatti si parla di SKELETON COAST per ricordare le centinaia di naufragi 08082016namibia-_dsc3018che sono avvenuti qui a causa delle secche e delle correnti ingannevoli. Vediamo un relitto spiaggiato di un peschereccio. Pranzo nel bel mezzo del deserto, nel nulla assoluto…Poi il paesaggio cambia, il verde aumenta gradualmente prima con qualche cespuglio, poi con alberi, compaiono montagne, pietre08082016namibia-_dsc2996rit di arenaria rossa, ammassi tondeggianti di rocce. Le piste hanno un pessimo fondo con ciottoli ed ondulazioni: siamo nel DAMARALAND ammaliante e selvaggio. Per la strada ci fermiamo a un banchetto dove alcune donne HERERO, con i loro caratteristici costumi e copricapi colorati, vendono bamboline e braccialetti fatti da loro; insieme alle donne ci sono molti piccoli bimbi simpatici e sorridenti. Una splendida sorpresa ci attende 08082016namibia-_dsc3013poco dopo: un branco di elefanti vicino alla strada (splendidi!), poi solo Beppe e Rossana avvistano alcuni struzzi davanti a loro in mezzo alla strada, che però fuggono velocemente nella savana. Il sole sta per tramontare quando arriviamo al TWYFELFONTEIN COUNTRY LODGE, bellissima struttura in cui i bungalow dai tetti di paglia sono mascherati tra le rocce al di sotto di una parete a picco. Una bella doccia ci toglie di dosso la polvere che sentiamo ovunque, poi cena ottima sulla terrazza panoramica del lodge e imperdibile sosta in tranquillità sulle sdraio ad ammirare la luna e le stelle.

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9 agosto (24 Km) – Solito sole fisso e cielo terso, oggi il caldo è davvero africano…facciamo colazione un po’ più tardi del solito e poi ci dedichiamo all’escursione alle vicine 09082016namibia-_dsc0808incisioni rupestri di TWYFELFONTEIN, che si trovano su enormi massi disseminati qua e là, risalgono a varie epoche fino al 300 a.C. e raffigurano diverse specie di animali tra cui elefanti, giraffe, rinoceronti, leoni e antilopi; la passeggiata tra le rocce accompagnati dalla guida è molto piacevole. Altre due tappe della mattinata sono le ORGAN PIPES (CANNE D’ORGANO) che sono una serie di colonne di roccia disposte nel fondo di una gola di 3 Km e la BURNT MOUNTAIN (MONTAGNA BRUCIATA), formatasi più di 130 milioni di anni fa in seguito a un’eruzione vulcanica. Torniamo poi al lodge dove pranziamo con il consueto pic-nic, mentre una famiglia di babbuini ci osserva09082016namibia-_dsc3081 da dietro una roccia. Bagno in piscina per rinfrescarci e birretta 09082016namibia-_dsc3151sulla terrazza del lodge, dove c’è un’arietta piacevole e si gode uno splendido panorama. Nel pomeriggio emozionante escursione alla ricerca degli elefanti con un camioncino aperto che si immerge nella savana e…alla vista degli elefanti cerca di avvicinarsi il più possibile insabbiandosi: dopo qualche manovra fortunatamente si esce dalla sabbia e abbiamo la possibilità di vedere un bel gruppo di elefanti molto, molto da vicino, che bevono, mangiano, giocano, gironzolano, un vero spettacolo emozionante! Aperitivo al tramonto organizzato dai rangers nel bel mezzo della strepitosa savana.

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10082016namibia-_dsc324210 agosto (383 Km) – Colazione all’alba sulla terrazza del lodge e poi di nuovo su piste polverose nel mezzo della savana verso Nord, nel KAOKOLAND, aspra, tranquilla e montagnosa regione. Avvistiamo alcuni branchi di giraffe, alcune delle quali molto vicine a noi, struzzi, springbok (antilopi saltanti), zebre. Spesso gruppi di capre e di mucche ci costringono a pause forzate perché ci attraversano la strada.

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Nel primo pomeriggio arriviamo alla cittadina di OPUWO che si trova in mezzo al bush circondata da basse colline e dà davvero l’idea dell’abitato africano con tanta confusione, moltissime persone in giro di ogni etnia, anche HERERO e HIMBA, mercatini, musica di sottofondo. Lasciamo i bagagli nel suggestivo (sia per la struttura sia per la posizione su una collina panoramica) OPUWO COUNTRY HOTEL e ci troviamo con la guida che avevamo contattato perché ci accompagnasse ad un villaggio HIMBA. Prima di tutto10082016namibia-_dsc1066 facciamo tappa con lui al supermercato per acquistare prodotti alimentari come zucchero, farina, olio da portare in dono al capo villaggio e poi ci avventuriamo per strade sabbiose dopo circa 20 Km dalla cittadina fino a giungere ad un villaggio formato 10082016namibia-_dsc1002da capanne di fango. Ci accolgono un numero spropositato di bimbi sorridenti e festosi con cui Giada, Giulia e Letizia fanno subito amicizia: insieme fanno il girotondo, ballano, gonfiano i palloncini che le ragazze avevano portato per giocare. Le donne ci mostrano il composto di burro, cenere e ocra che applicano su pelle e capelli per proteggersi dal sole, si pettinano, cucinanano sempre scalze, a seno scoperto e circondati da galline, capre e cani. Tramite la guida che traduce chiacchieriamo con le famiglie HIMBA sulla loro cultura e sul loro stile di vita, sempre circondati dalle schiere di bimbi festanti. Altro splendido tramonto africano di ritorno al lodge, cena e programma per la giornata di domani, studiando tutti insieme percorsi e cartine.

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11 agosto (440 Km) – Lasciamo il lodge e dalla collinetta scendiamo ad OPUWO per un ultimo giretto per le vie della cittadina, poi facciamo rifornimento di benzina (importantissimo ricordarlo per tempo, perché i distributori non sono frequenti) e11082016namibia-_dsc3344 partiamo su una strada finalmente asfaltata per raggiungere dopo meno di 2 ore l’ETOSHA NATIONAL PARK, che ci riserverà la fortuna di avere moltissimi 11082016namibia-_dsc3323avvistamenti soprattutto nella mattinata: struzzi, impala, springbok, facoceri, tantissime zebre, kudu, orici, gnu, vari tipi di uccelli, alcuni gruppi di giraffe. Gli animali si trovano dovunque, ma in particolare si concentrano attorno alle pozze di acqua, che nella stagione secca (cioè ora) non sono moltissime e perciò12082016namibia-_dsc1315 sono un vero richiamo per tutta la fauna. Abbiamo la fortuna (non è facile, ci dicono) di vedere molto da vicino attorno a una di queste pozze un grosso rinoceronte, assieme ad un gruppo di elefanti. Appena fuori dal parco, che è aperto solo dall’alba al tramonto, troviamo il nostro lodge, l’ETOSHA SAFARI CAMP, dove ci attende una bella cenetta all’aperto, mentre un gruppo di ragazzi locali suona la chitarra attorno al fuoco. Simpatiche le camere, poste ciascuna in una casetta sulla collina con veranda sulla valle. Partitone a Tabù tutti e 7 insieme e poi a nanna, pronti per la levataccia di domani.

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12 agosto (304 Km) – Giornata interamente dedicata al safari nell’ETOSHA: sveglia all’alba per entrare nel parco appena aprono i cancelli e poi via sulla nostra jeep tra una pozza e 12082016namibia-_dsc1206l’altra. L’esordio non è buono perché non vediamo molti animali, ma verso metà mattina la fortuna si capovolge e troviamo enormi gruppi di zebre, gnu, springbok e…quando ci fermiamo12082016namibia-_dsc1231 soli in una pozza (la regola inderogabile è di non scendere MAI dall’auto perché è molto pericoloso) in attesa di un elefante che avevamo notato un po’ più in là, ci giriamo e vediamo dirigersi verso di noi (o meglio verso la pozza) un grosso branco di elefanti a velocità sostenuta: sorpresa e soprattutto paura, ma per fortuna all’ultimo c’è una deviazione e passano proprio davanti alla nostra macchina: sono più di 30! Pausa pranzo in un’area pic-nic, 12082016namibia-_dsc1350_-2_-3_tonemappednaturalmente recintata e che è anche l’unica zona in cui ci sono i bagni, poi via di nuovo per il nostro safari che anche nel pomeriggio si rivela produttivo: tante, tantissime giraffe e poi11082016namibia-_dsc3369 tutti gli altri animali. Latitano i felini, anche se intuiamo un leone, ma non lo vediamo bene. Ci attardiamo ad osservare altri elefanti e zebre che ci attraversano la strada e quasi non ci accorgiamo che sta per arrivare il tramonto… si deve correre per uscire dal parco e allora via per la pista dissestata tra nuvole di polvere con il sole che arriva in faccia: una vera guida da piloti, bravi Beppe e Bobo!

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Anche stasera forte è l’escursione termica tra giorno e notte, infatti se di giorno si sta tranquillamente in canotta o maglietta (si arriva a 30 gradi), di sera fa freddino; qui si arriva a 9-10 gradi, mentre più a sud verso WINDHOEK anche a 2-3 gradi e sono necessari pile e giacca.

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13 agosto (225 Km) – Salutiamo l’ETOSHA e ci avviamo verso OKONJIMA, facendo tappa a OUTJO, dove troviamo uno dei pochi veri negozi di artigianato e facciamo qualche 13082016namibia-_dsc3459acquisto. Per l’ora di pranzo siamo allo splendido OKONJIMA LODGE, posto in una grande riserva con moltissimi animali, imperdibile perché qui ha sede la AFRICAT FOUNDATION che salvaguarda ghepardi e leopardi. Pausa con torta e caffè nel gigantesco e bellissimo salone tutto a vetrate che danno su una pozza frequentata dagli animali, tra cui moltissimi facoceri. Nel pomeriggio concludiamo in bellezza il nostro viaggio namibiano13082016namibia-_dsc3452 con un ultimo safari alla ricerca di ghepardi e leopardi: la simpaticissima guida Peter ci accompagna nella savana su una jeep aperta tra giraffe, facoceri, babbuini, gnu, springbok, antilopi di vario genere e più volte si ferma nel silenzio con il suo rilevatore radio, che sembra una vecchia antenna televisiva, per sentire i segnali dei felini. Gli avvistamenti non sono assicurati ed è una grande emozione sentire il bip del rivelatore, scendere con cautela in silenzio dalla jeep e poi girarci (in realtà è Giulia che ha avvistato) e trovare vicinissimo a noi uno splendido ghepardo sotto un albero. Poco dopo il tramonto africano con giraffa e un altro avvistamento speciale: il leopardo che ha appena cacciato il cucciolo di un facocero. Torniamo al lodge al buio, fa freddino ed è necessario coprirci, facciamo qualche altro avvistamento e siamo molto soddisfatti.

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Cena al lodge con vista sulla savana e sulla pozza lì davanti, chiacchere attorno al fuoco e poi ultima notte namibiana in una bella camera con bagno scavato nella roccia.

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14 agosto – Gli ultimi 230 Km sono fin troppo facili su una strada asfaltata e diritta, in 10082016namibia-_dsc328614082016namibia-_dsc1414totale calcoliamo di aver percorso in Namibia 330 Km per la maggior parte su piste accidentale e polverose, ma sempre piacevolissime perché non ci si stanca mai di guardare il panorama.

 

Tappa ad OKAHANDJA dove troviamo un simpatico mercato14082016namibia-_dsc1420 dell’artigianato, poi giretto in centro a WINDHOEK che ci conferma di non assomigliare per nulla ad una caotica città africana, ma ricorda piuttosto una cittadina bavarese o austriaca.

Un lungo volo ci attende, ma ne è valsa la pena: il paesaggio, gli spazi infiniti, la natura incontaminata e gli animali ci sono rimasti nel cuore.

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Pubblicato da bobiworld

Baba, medico nella vita con la passione dei viaggi, Bobo, medico nella vita con passione dei viaggi e della fotografia.. insieme bobi... vi presentiamo il nostro modo di esplorare il mondo con idee, impressioni, appunti di viaggio e consigli utili il tutto corredato dalle immagini scattate in giro per il mondo. Ci accompagna in questo "viaggio" nostra figlia Giada che metterĂ  a disposizione di tutti i ragazzi le sue impressioni ed il suo punto di vista... buon divertimento!!

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