CUBA 2016

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11 marzo – Cuba sta cambiando, l’embargo è finito, tra 10 giorni arriverà sull’isola Obama, mancherà poco all’invasione di turisti americani e delle catene di negozi di abbigliamento e dei fast-food…perciò io, Bobo, Rossana e Beppe (i soliti fantastici 4) non resistiamo e partiamo per l’esplorazione di Cuba.

Volo Blu Panorama, un po’ carenti in manutenzione del velivolo con intrattenimento scarso, ma l’importante è che sia curato il motore e poi una nota positiva: il cibo, buono e di qualità.

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L’HAVANA ci accoglie con 29 gradi e con i primi segnali di indolenza e tranquillità prima nella lenta consegna dei bagagli e poi al noleggio dell’auto, dove un pacioso signore scrive, sposta vari fogli, parla confusamente con varie persone e non conclude niente. Dopo aver scoperto che anche al noleggio la carta di credito non funziona (e quando mai si è vista un’auto a nolo senza la garanzia della carta!), ci viene data una bianca scalcagnata auto GEELY, modello a noi europei sconosciuto (sul foglio del noleggio le ammaccature 12032016Cuba-_DSC8207esterne vengono segnalate con una riga continua!). Arriviamo in città, che si presenta con il poco traffico quasi del tutto costituito da auto americane degli anni ’50 coloratissime che emanano inquietanti fumi, la gente passeggia tranquilla o sta seduta per terra sulla porta di casa. Arriviamo alla CASA PARTICULAR (cioè privata) che abbiamo prenotato per due notti nella HAVANA VIEJA, ma David ed Electra ci dicono che il nostro contatto Alejandro ha riservato solo per un notte, ma che non c’è problema perché domani ci12032016Cuba-_DSC7995 troveranno loro la casa. Mah, sapevamo della approssimazione cubana e non ci agitiamo minimamente, anche perché la casa è bella e le camere accoglienti e pulite. Ci lasciamo consigliare da David, che addirittura ci accompagna in un bel ristorante (ci rassegniamo al metodo cubano “ti porto da mio cugino”, “ti mando io”, mi sa che è inevitabile) e mangiamo ottima carne, tra cui il tipico piatto ROPA VIEJA. Rapido giro per le vie principali di Havana Vieja con tappa alla bellissima piazza della cattedrale e primo mojito alla BOTEGUITA DEL MEDIO. Tutti a nanna un po’ stesi dal lungo viaggio (11 ore) e dal fuso (6 ore).

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12 marzo – La colazione che ci prepara Electra è abbondante e ottima con frittate, formaggio, prosciutto, marmellata, frullato di frutta mista e frutta fresca già tagliata (ananas, banane, papaya e guayaba). Usciamo a piedi per esplorare il cuore di Habana Vieja, passeggiando nel centro storico tra le 4 piazze principali animate da personaggi di 12032016Cuba-_DSC8074vario genere, alcuni in costume tipico, tra cui cartomanti, donne anziane che fumano il sigaro, uomini vestiti di bianco con cappelli di paglia. Molti monumenti, in particolare la facciata della CATTEDRALE in arenaria corallina, sono ripuliti e nelle piazze, tra cui la PLAZA VIEJA, dove un tempo si teneva il mercato12032016Cuba-_DSC8065 degli schiavi, è tutto un brulicare di persone che giocano a domino, chiacchierano seduti per terra o si offrono di farti da guida o di portarti nella tienda di un loro presunto parente ad acquistare qualcosa (senza insistere troppo, né essere noiosi per dir la verità). E’ sufficiente però lasciare le vie principali per vedere una realtà completamente diversa con case fatiscenti che sembrerebbero disabitate, ma da cui emergono inquietanti panni stesi e sulle cui porte compaiono sorridenti donne e ragazzi, seguiti da moltitudini di bimbi che giocano per le strade, mentre la vita si svolge prevalentemente nel mezzo delle vie.

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Nel primo pomeriggio David ci accompagna alla casa di sua cognata ad HABANA 12032016Cuba-_DSC8153CENTRO, anch’essa carina e pulita; i proprietari Niurka e Eddy sono gentili, simpatici e accoglienti. In macchina raggiungiamo il MALECON, lunghissimo lungomare, costituito da una passeggiata in cemento a bordo strada per nulla affascinante, comunque punto di ritrovo dei ragazzi locali, alcuni dei quali si tuffano in mare, sfruttando i punti più accessibili della roccia. Ammiriamo il panorama della città dal CASTELLO DEL MORRO, fortino posto su un accidentato promontorio protetto da fossati scavati nella roccia.

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Al PARQUE CENTRAL sono parcheggiate moltissime auto colorate anni ’50 e tante 12032016Cuba-_DSC8217persone ballano la salsa nel centro della piazza (qui come dovunque in città la musica fa da sottofondo alla vita quotidiana sia nei locali sia per la strada). Lungo il PASEO DEL PRADO numerosi originali artisti espongono le loro opere. Ceniamo al CAFE’ EUROPA a base di aragosta e gamberi, bevendo mojito e birra, allietati da una band locale e da ballerini che volteggiano tra i tavoli al ritmo della salsa. Percorriamo l’animata CALLE OBISPO che termina davanti al BAR FLORIDITA, la cuna del DAIQUIRI, che non possiamo esimerci dall’assaggiare.

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13 marzo (330 Km) – Anche oggi abbondante colazione e poi salutiamo l’ HAVANA accompagnati da un clima caldo, soleggiato ma ventilato. Ci mettiamo alla ricerca della strada per CIENFUEGOS, indaginosa per la quasi totale mancanza dei segnali stradali. L’autopista A1 ha 4 corsie per ogni senso di marcia ed è deserta, ogni tanto si trovano biciclette anche contromano, carretti trainati da cavalli, persone che fanno l’autostop e ai bordi vegetazione tropicale con palme, banani, mango e canne da zucchero.

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13032016Cuba-_DSC8303Sosta a CIENFUEGOS, simpatica e ordinata città marittima con un centro storico ben conservato, dove il mezzo di locomozione più comune è il carretto trainato da cavalli. Per la strada acquistiamo 2 squisiti ananas da un coltivatore locale, che abilmente Beppe riesce a tagliare con il suo inseparabile coltellino. E per merenda altro acquisto per la strada: ottime bananite, così buone che ne mangiamo 5 a testa.

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Arriviamo alla città coloniale di TRINIDAD, che nel 1500 era la capitale del commercio 13032016Cuba-_DSC8334dello zucchero e degli schiavi con strade in acciottolato, case color pastello e carretti trainati da cavalli. Stessa storia, la casa particolar non ha posto, ma la signora ci manda dalla “cugina” (mi sa che è un vizio…). Nel pomeriggio passeggiamo per le vie13032016Cuba-_DSC8369 della città brulicante di gente con il sottofondo della musica caraibica da ogni casa e da ogni locale. Ci ristoriamo dalla calura assaporando la fresca CANCHANCHARA, tipico cocktail a base di rum, lime, acqua e miele servito in tipici “orcetti” di terracotta. Dopo la cena in una taverna a base di spiedini di pesce e banane fritte, facciamo tappa alla CASA DELLA MUSICA che si trova sull’ampia scalinata vicino alla PLAZA MAYOR dove una vera folla balla e ascolta la musica cubana.

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14 marzo (309 Km) – Gentilissimi come sempre i passanti che ci indicano con un sorriso, vista la totale assenza di cartelli stradali, come raggiungere la lunga PLAYA ANCON dalla sabbia candida. Torniamo a gironzolare per TRINIDAD e acquistiamo le caratteristiche macchinine colorate in cartapesta e le maracas.

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Attraversiamo la lussureggiante VALLE DE LOS INGENIOS e poi ci fermiamo per una 14032016Cuba-_DSC8460birretta a SANCTI SPIRITUS altra cittadina coloniale con al14032016Cuba-_DSC8498 centro una chiesa blu intenso. Per le strade bimbi e ragazzi in divisa appena usciti di scuola, palme, alberi di mango e di banane, ceibe, camioncini che emanano un fetido e nero fumo, signore che fanno l’autostop portando in mano torte con la panna coloratissime senza alcuna protezione igienica. Ovunque qui e in tutta Cuba nessun cartello pubblicitario se non giganteschi pannelli di propaganda con le foto del CHE e di CASTRO e frasi varie inneggianti la rivoluzione, la patria e il potere del popolo.

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Arriviamo nel pomeriggio a REMEDIOS, paese rurale, dove ci fermiamo per la notte. Abbiamo la sorpresa di trovare la casa particular prenotata, davvero molto bella,15032016Cuba-_DSC8532 confortevole e luminosa, gestita da Richard e dalla moglie (25 CUC a camera, circa 23 euro). Oggi ci godiamo il mare, raggiungendo il CAYO SANTA MARIA dopo aver percorso il 14032016Cuba-_DSC8520terrapieno di ben 48 Km. E’ la vera spiaggia caraibica che ci immaginiamo con sabbia fine, mare caldo e cristallino e colori in ogni gradazione dell’azzurro: splendido bagno rilassante e di gran soddisfazione! In questo e negli altri cayos ci sono parecchi resort eleganti che i cubani non possono frequentare. La moglie di Richard ci prepara un’ottima cena che gustiamo nel bel patio della casa su tovaglia bianca con tovaglioli di tela e servizio di piatti della nonna: tipica minestra di fagioli neri, banane fritte, filetto di pesce e camarones con riso e verdure (tra cui la caratteristica yuca), birre e rum per digestivo per un totale di 10 CUC (poco più di 9 euro a testa).

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15 marzo (256 Km) – Clima al solito caldo (30 gradi) ma ventilato e non afoso, non è mai necessario il maglioncino di sera, non ci sono insetti e si dorme benissimo senza accendere 15032016Cuba-_DSC8542né condizionatore, né ventilatore. Colazione di gran soddisfazione nel patio di Richard a base di pomodori, formaggio, papaya, ananas e banane, frullato di guayaba, marmellata di mango,15032016Cuba-_DSC8564 dolcetti all’anice e muffins. La passeggiata per le vie del paese ci permette di renderci conto della vita quotidiana, a partire dalla fabbrica di sigari, dove moltissimi operai stanno arrotolando a mano i sigari fino alle macellerie, alle farmacie, ai negozi di generi alimentari vari (tutti che accettano solo pesos cubani e non CUC e che hanno pochissimi prodotti esposti sugli scaffali: ricordano molto i negozi dell’Europa dell’Est prima del crollo del muro). Saluti al simpatico Richard, che ha indubbiamente la casa particolar più bella del nostro viaggio a Cuba.

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15032016Cuba-_DSC8628Spostandoci verso Nord ci fermiamo nel cuore dell’isola a SANTA CLARA, città entrata nel mito per i cubani perché è il luogo dell’epico assalto al treno carico di munizioni dell’esercito del dittatore Batista da parte dei rivoluzionari nel 1958. Gigantesco e sito di venerazione il memoriale/mausoleo al comandante CHE GUEVARA, adorato dai cubani per il suo coerente perseguimento degli ideali.

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Arriviamo a VARADERO, la famosa esile penisola dove sorgono moltissimi resort di grandi catene internazionali con spiagge di sabbia bianca che degradano in acque turchesi. La casa particular non è certamente da menzionare né da consigliare, così come Varadero nel complesso, a parte per il mare, paese che non ha personalità, è anonimo e decisamente perdibile: se ci si vuole chiudere in un resort magari di buon livello con un bel mare davanti allora può avere un significato, ma con Cuba proprio non c’entra niente e per la nostra concezione è bocciato.

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16 marzo (385 Km) – Dalla tarda serata al mattino oggi come gli altri giorni un numero imprecisato di galli canta senza ritegno. Tappa ad una “casa del rum” e poi inizia il16032016Cuba-_DSC8779 percorso per raggiungere VINALES nel mezzo della rigogliosa vegetazione tra campi coltivati, manghi, banani, palme, canna da zucchero. Ai lati della strada molti pannelli con 13032016Cuba-_DSC8273frasi di CASTRO e del CHE inneggianti la rivoluzione e l’utilità per la patria del lavoro dei campi. Nei paesini tutti svolgono all’aperto le loro attività quotidiane e i loro commerci, noi ci fermiamo ogni tanto per foto e per il solito acquisto di frutta per il pranzo, che poi gustiamo a SOROA. E’ un paesino nel bel mezzo di una lussureggiante foresta tropicale con tanti fiori e uccelli variopinti, dove ammiriamo un bell’ORCHIDEARIO (giardino di orchidee).

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Mentre ci fermiamo a far benzina, notiamo che una gomma è bucata: non c’è da stupirsi in realtà, visto lo stato della maggior parte delle strade disseminate di buche! Il problema però si risolve in pochi minuti, perché il benzinaio smonta la ruota, la porta in bici dal gommista per ripararla e la riporta subito. Una strada piena di curve nel mezzo della vegetazione ci conduce da PINAR DEL RIO a VINALES, il suggestivo paesino di campagna circondato da piantagioni di tabacco in cui abbiamo deciso di pernottare per 2 17032016Cuba-_DSC8921notti. La casa particular della giovane signora ARASAY è una bella casetta azzurra e bianca con un patio nella parte anteriore con sedie a dondolo negli stessi colori. L’arredamento è come al solito surreale con mobili e tessuti stile anni ’50 e soprammobili da dare in blocco alla pesca di beneficenza. Cena buona e abbondante nella casa particular a base di zuppa di fagioli neri e zuppa di manioca, banane chips, aragosta e filetto di pescado. Passeggiamo poi per le vie del villaggio, la cui via principale è fiancheggiata da vecchie magioni coloniali e disseminata di localini molto frequentati e ci fermiamo in piazza, dove questa sera si tiene la FESTA DEL CAMPESINO e c’è un’orchestra che suona musica cubana.

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17 marzo (120 Km) – Scegliamo di visitare la VALLE DI VINALES su un carro trainato 17032016Cuba-_DSC8818da 2 buoi (l’alternativa era a cavallo), Nero e Caramelo, incitati per nome in continuazione dal campesino che conduce il carro, che ci fa percorrere strade di campagna accidentate e piene di buche e dislivelli. I campi sono coltivati solo con sistemi antichi con aratri trainati dai buoi; polli, maiali, cavalli e mucche si aggirano ovunque sul rosso e fertile terreno con lo sfondo dei mogotes. Visitiamo una piantagione di tabacco, dove un campesino con il tipico cappello di paglia ci mostra le piante, le foglie nell’essicatoio e ci fa una dimostrazione di come si fabbrica un sigaro, che poi proviamo a fumare (malgrado il fatto che nessuno di noi 4 fumi neanche le sigarette): si tratta di un tabacco naturale senza aggiunta di sostanze chimiche come accade nelle industrie. Poi tappa ad una piantagione di caffè con degustazione e con l’aiuto di una guida entriamo ad esplorare una grotta. Da un mirador nel mezzo della campagna possiamo ammirare scorci straordinari della valle di VINALES incorniciata dai mogotes.

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Dopo aver salutato i nostri fidi buoi, torniamo a casa, mettiamo il costume e via…verso CAYO JUTIAS: la caraibica spettacolare spiaggia dai colori di ogni tonalità di verde ci ripaga della fatica per arrivarci percorrendo una strada dissestata piena di buche. Per di più non è ancora frequentata dal turismo di massa, non ci sono hotel né tantomeno resort, ma solo un bar e qualche ombrellone di paglia. Bellissimo il bagno nelle acque trasparenti, merenda con cocco, che prima si beve con l’aggiunta di un po’ di rum (coco loco) e poi si mangia.

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Tornando a VINALES verso l’ora del tramonto ci attraversano la strada maialini, poi capre, galli e un gigantesco uccello tipo avvoltoio si precipita a terra e sfiora la macchina (che fifa!). Questa sera Arasay ci prepara una cena a base di carne di pollo e di maiale, poi concludiamo la vacanza con un brindisi in un localino del paese in cui un campesino suona e si balla la salsa.

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18 marzo (219 Km) – Prima di ritornare verso l’ HAVANA gironzoliamo ancora un po’ nella fertile campagna di VINALES su sentieri di terra rossa, tra le capanne dal tetto di paglia ai piedi dei MOGOTES (tipici rilievi dalla punta arrotondata e i fianchi scoscesi), vediamo i MURALES DE LAS PREISTORIA e poi ci fermiamo a un mirador.

18032016Cuba-_DSC9024Passiamo nella SIERRA DEL ROSARIO al complesso LAS TERRAZAS, paesello regno dell’ecoturismo dove si trova una ricchissima vegetazione, tra cui addirittura i pini e moltissimi uccelli variopinti di più di 90 specie, che si vedono molto facilmente, tra cui ci colpiscono in particolare i fenicotteri arancioni.

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Salutiamo CUBA con la gioia di esserci goduti un bel viaggio in una splendida terra allegra 15032016Cuba-_DSC8655ma nello stesso tempo ricca di contrasti e di contraddizioni. In alcuni casi ci siamo sentiti catapultare in altre epoche, come la vita di campagna dell’ottocento o gli anni ’50, testimoniati per esempio nel parco auto datato o nell’arredamento della case.

Pensiamo che l’alloggio nelle case particular sia il modo migliore per rendersi conto della realtà locale e conoscere persone e abitudini, però è assolutamente necessario che venga perfezionato il sistema delle prenotazioni, che i siti diventino affidabili e non approssimativi e che i cubani capiscano che la serietà nei confronti dei turisti verrà premiata. Forse qualcosa potrà cambiare quando internet arriverà in modo serio anche qui a Cuba, mentre ora è quasi impossibile entrare in rete.

Nel complesso i nostri 1600 Km di peregrinazioni per CUBA ci hanno permesso di apprezzare i vari aspetti della vita, della popolazione e della natura dell’isola, che pensiamo sia una meta decisamente da consigliare.

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Pubblicato da bobiworld

Baba, medico nella vita con la passione dei viaggi, Bobo, medico nella vita con passione dei viaggi e della fotografia.. insieme bobi... vi presentiamo il nostro modo di esplorare il mondo con idee, impressioni, appunti di viaggio e consigli utili il tutto corredato dalle immagini scattate in giro per il mondo. Ci accompagna in questo "viaggio" nostra figlia Giada che metterĂ  a disposizione di tutti i ragazzi le sue impressioni ed il suo punto di vista... buon divertimento!!

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