BOSTON E NEW ENGLAND, OCEANO, FORESTE E UNIVERSITA’ settembre 2017

16 settembre – Esordio del viaggio piuttosto movimentato con volo DELTA preso all’ultimo secondo al transfert di Parigi, dopo estenuanti file per ulteriori controlli oltre a quelli di Milano: tocchiamo con mano il fatto che l’ISIS ha creato disastri e tanta paura di tutto, che rabbia! Saliti trafelati sull’aereo, ci confortiamo con bei films, aperitivi, pasti, qualche snack (tra cui un gradito gelato) e alcuni pisolini.

Ed eccoci a BOSTON nel primo pomeriggio, ritiriamo il SUV NISSAN che avevamo prenotato da casa e ci avviamo verso il COPLEY HOUSE, dove abbiamo una stanza in una tipica casa di Boston di mattoni rossi e gradini per accedervi. Siamo subito pronti per una prima esplorazione della città e decidiamo di visitare (con l’unico spostamento in metro dei prossimi giorni) la zona universitaria al di là del CHARLES RIVER.

HARVARD è un campus con alloggi e vari edifici per la didattica in mattoni e granito tra parchi e vialetti affollati di studenti.

Il secondo polo universitario si trova a sud vicino al fiume: il MIT (MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY) bel complesso architettonico moderno e funzionale; dalle ricerche che vengono qui effettuate nascono le migliori idee scientifiche del mondo intero.

Superiamo di nuovo il fiume dove troviamo tantissime persone appassionate di jogging e ceniamo a base di hamburger, patatine e birra nella vivace zona di BACK BAY piena di locali e persone a passeggio, tanto più che è sabato sera. Poi a nanna non troppo tardi per riuscire a superare subito lo sbalzo del fuso.

17 settembre – Colazione da STARBUCKS con caffè e muffins, poi siamo prontissimi per il FREEDOM TRAIL, percorso a piedi (Boston è adatta per essere visitata senza fretta e senza mezzi) che collega 16 luoghi di rilevanza per la storia americana. Si segue il tragitto lastricato in rosso lungo marciapiedi e strade, cominciando al BOSTON COMMON, grande parco pubblico fiorito con prati, laghetti, paperelle e scoiattoli (che sono moltissimi a Boston e vedremo poi in tutto il New England). Oggi qui al parco sta per essere allestita una curiosa manifestazione, la NEW ENGLAND CANNABIS CONVENTION, popolata già di prima mattina di personaggi strani: si prospettano per la giornata musica e grandi feste (!!!). Il FREEDOM TRAIL è lungo 3 miglia e collega 16 siti storici dal periodo coloniale alla guerra di indipendenza tra i migliori edifici della città. C’è un bel sole caldo e si respira un’atmosfera di tranquillità, anche perché è domenica e gli abitanti si rilassano.

Sosta per un pranzo veloce al QUINCY MARKET, poi curiosiamo in vari negozietti, facendo qualche acquisto in un gigantesco e fornitissimo negozio di articoli natalizi aperto tutto l’anno. Passeggiamo per il NORTH END, la LITTLE ITALY di Boston tra miriadi di eleganti ristoranti italiani, salumerie e gelaterie, poi superiamo il fiume sul CHARLESTOWN BRIDGE e visitiamo la più antica nave armata degli USA, che si trova qui ormeggiata. Ritorniamo sulla riva opposta con una nave, l’INNER HARBOR FERRY da cui si gode un bel panorama della città. Tutto il WATER FRONT è una zona molto carina e piacevole. Vicino all’acquario oggi c’è una fiera LOCAL FOOD di prodotti in prevalenza biologici e assaggiamo biscotti, cioccolato, sciroppo d’acero. In una bancarella acquistiamo un bicchiere di limonata (come si vede sempre fare nei film!) molto dissetante. In vari punti del centro ci sono ragazzi che suonano vari strumenti o si esibiscono ballando, nel parco ci fermiamo a vedere un po’ di una partita di uno sport con la palla che non riusciamo a individuare.

Elegante è lo storico quartiere di BEACON HILL, ricco di edifici residenziali ottocenteschi, dove si trovano ancora antiche strade a ciottoli. Ci godiamo poi il tramonto tornando dall’altra parte del fiume da dove possiamo ammirare lo sky-line di Boston.

18 settembre – Lasciamo BOSTON mentre un gran traffico in entrata ci ricorda che è lunedì. Noi usciamo invece agevolmente e ci fermiamo per la tipica colazione americana al DUNKIN’ DONUTS  a base di ciambelloni e caffè (assolutamente perdibili, non si capisce come mai nei film ne mangino scatoloni interi).

Passeggiata mattutina per le vie di SALEM, antica cittadina con un porticciolo, famosa per il processo alle streghe del 1692, dove musei e negozietti rievocano la persecuzione, l’orrore e la paura della caccia alle streghe.

GLOUCESTER è il successivo paesino di pescatori famoso per la pesca di astici, ostriche e aragoste, dove si trovano numerose gallerie di arte, ma oggi sembra di una tranquillità surreale.

ROCKPORT è invece più vitale con un porticciolo circondato da negozietti di artigianato e caffè, oltre ai LOBSTER SHACKS, piccoli locali dove si mangiano zuppa di vongole e aragosta appena cotta.

Malgrado la pioggerellina, la strada costiera offre splendidi panorami tra case di legno con veranda sull’oceano, numerose barchette, prati e tanta vegetazione.

A SALISBURY BEACH facciamo una breve camminata sulla lunga spiaggia sabbiosa e beviamo un caffè orribile ma tonificante. Da qui in poi le case si fanno sempre più eleganti con bei giardini verdissimi e quasi tutte sul mare, è una zona tranquilla, rilassante e dà proprio un senso di pace. La giornata è purtroppo nuvolosa, ma non ci impedisce di apprezzare il poetico faro di CAPE NEDDICK, che si trova vicino a una bella casetta bianca. Siamo nel MAINE, dove si trova la costa più bella del NEW ENGLAND interrotta solo da piccoli paesini sonnolenti.

Arriviamo al nostro hotel a OGUNQUIT (WELLS OGUNQUIT RESORT) e ci avviamo subito ad esplorare il simpatico paesino con tante belle casette su un piccolo fiordo. Mangiamo ottimi LOBSTER (LOBSTER ROLL= panino ripieno di aragosta) al ristorante “LOBSTER SHACK”, posto in una semplice location suggestiva, sembra di essere in una taverna di pescatori.

19 settembre – Smaltiamo subito la colazione con una bella passeggiata sulla lunga spiaggia sabbiosa vicina al resort, sulla quale si affacciano molte splendide case in legno con veranda, sono le vere case sul mare che si vedono nei film! Sulla sabbia ci sono tante enormi conchiglie.

Lasciata OGUNQUIT proseguiamo alla volta di KENNEBUNKPORT, cittadina elegante e curata, un tempo abitata da costruttori di navi e poi popolata da bellissime ville vittoriane sparse sulla OCEAN AVENUE tra spiagge e coste rocciose con l’onnipresente arietta e l’odore/profumo di salmastro. Qui si trova anche la residenza estiva di George Bush. Proseguiamo la SCENIC ROUTE del MAINE per arrivare a CAPE ELISABETH, dove si trova il famoso PORTLAND HEAD LIGHT, il più antico faro dei 52 ancora funzionanti nel Maine su cui si frangono le onde.

A FREEPORT facciamo tappa ad un gigantesco OUTLET di abbigliamento simile a quello di Serravalle, dove troviamo buoni sconti per le ragazze su vestiti di produzione americana. Proseguendo verso nord nel New England costiero, troviamo il PEMAQUID POINT LIGHHOUSE, bel faro bianco, dove, mentre piove, grosse onde si infrangono sulla scogliera tra gli strepiti dei gabbiani. La pioggia prosegue mentre ci dirigiamo a BAR HARBOR, dove ceniamo ancora una volta a base di pesce e alloggiamo al bell’HOTEL ACADIA INN.

 

20 settembre – Dopo una bella colazione salata e dolce, ci prepariamo all’ ACADIA NATIONAL PARK. Per fortuna non paghiamo l’ingresso perché Alessandra (amica di Rossana) ci ha regalato il pass annuale dei parchi degli Stati Uniti. Malgrado il tempo nuvoloso (ma per fortuna non piove), ci attende una bella esperienza attraversando le 27 miglia della LOOP ROAD, strada panoramica a senso unico, che ci permette di ammirare l’incontaminata area del parco con scogliere imponenti, spiagge, laghi, rilievi costieri.

SAND BEACH è una lunga spiaggia sabbiosa battuta dalle onde dove ci fermiamo a fare 2 passi. Poco più in là troviamo il THUNDER HOLE, fenditura della scogliera dove il fragore delle onde dell’Atlantico crea un’atmosfera affascinante. La vegetazione è in prevalenza ancora verde (soprattutto pini) con qualche albero giallo o rosso, molti sono i cespugli di bacche rosse e di fiori, vediamo cormorani, gabbiani e un’aquila dalla testa bianca. Sosta al bianco faro di BASS HARBOR e pic-nic con insalata, pomodori e mirtilli acquistati ieri al supermercato su un prato in riva alla calmissima acqua di un fiordo: silenzio, pace e tranquillità.

La perfetta organizzazione dei percorsi di Beppe (che ha studiato in modo meticoloso e abilissimo le cartine negli scorsi mesi) ha in programma per il pomeriggio un percorso all’interno del MAINE tra belle schiere di case in legno con fiori ai davanzali, le cassette della posta colorate, prato e nessuna recinzione. Per le strade le auto sono tutte grandi, nessuna utilitaria, d’altronde in USA ogni cosa è grande, sempre grande!

Arriviamo per cena nel NEW HAMPSHIRE  a NORTH CONWAY, paese ai piedi della MOUNT WASHINGTON VALLEY con case, negozi e motel tutti  sulla lunga strada centrale. Cena ottima e abbondante con hamburger e altra carne oltre alle onnipresenti patate al PUB HORSE FEATHERS, breve passeggiata e poi programmazione per le successive giornate al carino HOTEL QUALITY INN NORTH CONWAY.

21 settembre – Colazione con waffels caldi e sciroppo d’acero. E’ una bella giornata di sole, è solo l’inizio del periodo del foliage, ma già si vedono le foreste che si tingono del rosso cupo degli aceri e del giallo pallido di aceri e betulle. Nel NEW HAMPSHIRE è bello girovagare fermandosi qua e là nella campagna sulle rive dei torrenti tra il fragore delle cascate. Percorriamo la KANGAMAGUJ HIGHWAY, panoramica drive che si snoda nel cuore della WHITE MOUNTAIN NATIONAL FOREST, ci fermiamo ad uno dei classici ponti di legno coperti e facciamo varie soste per ammirare gli spettacolari paesaggi autunnali dalla vasta gamma cromatica dal giallo oro al rosso ruggine tra il verde più diffuso delle conifere.

Tra le meraviglie naturali delle WHITE MOUNTAINS, formate da ghiacciai risalenti a milioni di anni fa, decidiamo di dedicarci al FLUME GORGE, stretta gola con pareti coperte di muschio, che si raggiunge con una bella passeggiata nel fitto bosco. Passerelle di legno ci permettono di attraversare la gola fino a raggiungere una fragorosa cascata per poi superare un suggestivo ponte coperto.

Pic-nic con insalata e frutta e poi ripartiamo alla scoperta della campagna del NEW HAMPSHIRE tra villaggi senza tempo e simpatiche cittadine sullo sfondo delle WHITE MOUNTAINS. Arrivati al villaggio di SUGAR HILL facciamo una soddisfacente sosta gastronomica al rustico POLLY’S PANCAKE PARLOR, dove mangiamo buonissimi pancakes con l’aggiunta di mirtilli o cioccolato o noccioline con lo sciroppo d’acero prodotto proprio qui; acquistiamo zucchero e sciroppo d’acero. Altra sosta a SUGAR HILL ad una piccola bottega storica, HERMAN’S CHEESE & COUNTRY STORE, dove oltre al formaggio stagionato si possono acquistare frutta e altri prodotti locali.

 

Ci attende una cittadina tipica, considerata il villaggio più allegro della contea, il cui motto è “Siate contenti, siete a LITTLETON”: gironzoliamo per la via principale e ci colpiscono CHUTTERS, il negozio di dolci con il più lungo bancone di caramelle del mondo (impressionante!) e il fatto che sulla via ci sono vari pianoforti che chi passa può suonare liberamente.

Salutiamo il NEW HAMPSHIRE ed entriamo nello stato del VERMONT, anch’esso ricco di vegetazione. Superiamo verso sera il confine del CANADA per raggiungere MONTREAL, bella città moderna sul fiume SAN LORENZO. Troviamo un po’ di traffico in entrata, ma ci consoliamo con il bel tramonto con lo sfondo del ponte JACQUE CARTIER. Ci collochiamo all’HOTEL FAUBOURG, carino, con bella camera spaziosa e in ottima posizione centrale. In hotel ci consigliano per la cena il vicino QUARTIERE LATINO, dove troviamo moltissimi ristoranti, locali, pub, musicisti e tantissime persone, in prevalenza giovani che passeggiano e “fanno le vasche”. La popolazione in Canada è decisamente più elegante che negli USA, sono meno grossolani, meglio vestiti e meno grassi. Anche qui però i ristoranti non riservano mai piatti imperdibili, compreso il piatto tipico del QUEBEC, la poutine, costituito da carne, formaggio, salsa e patate fritte! (stranissima combinazione in cui tutto ciò è messo insieme).

22 settembre – Una splendida e calda giornata di sole ci invita all’esplorazione sempre a piedi di MONTREAL. Se è appena possibile noi privilegiamo muoverci senza usare i mezzi nelle città perché si vive più da vicino e nei particolari l’atmosfera, si osservano le persone e si apprezzano le caratteristiche e le curiosità. Quando usciamo dall’hotel la città è ancora sonnolenta, ma piano piano si risveglia e dopo le 10 diventa molto vitale, anche se non esiste un vero e proprio centro come accade nelle città europee. Si parte dalla PIAZZA JACQUE CARTIER, ampia, moderna e fiorita, dove incontriamo il futuro sindaco che viene intervistato, poi CHAPELLE DE NOTRE DAME e MARCHE’ BONNE SECOURS con tanti oggetti di artigianato locale. Passeggiata al vecchio porto trasformato in bella area ricreativa (compresa una spiaggia di sabbia) sulle rive del maestoso San Lorenzo, tra miriadi di anatre, con vista sul ponte.

La PLACE D’ARMES nel centro storico, dove si trova la CHIESA DI NOTRE DAME, è affollata ed è piacevole fermarsi su una delle tante panchine ad osservare l’andirivieni della gente. Passiamo nel QUARTIERE CINESE (identico al quartiere cinese di ogni città) e gironzoliamo per RUE SAINTE CATHREINE, la via centrale dello shopping. In PLACE DES ARTES molti sostano per uno spuntino sulle scalinate colorate, qui si trovano il museo di arte moderna, teatri e molti locali.

Anche se oggi è una splendida giornata che invoglia a stare all’aperto, non possiamo non esplorare la caratteristica CITTA’ SOTTERRANEA DI MONTREAL, un gigantesco alter ego urbano di 32 Km, utilissimo durante la freddissima stagione invernale canadese (si arriva anche a -40 C°). Qui si trovano negozi, strade, centri commerciali (tra cui il grandissimo CENTRO EATON), ma anche scuole, palestre, hotel, uffici, abitazioni, in pratica è una città parallela per le rigide temperature. Tornando all’esterno curiosissima è la CATHEDRALE MARINE REINE DU MONDE, costruita nel 1852 sull’esatto modello di San Pietro di Roma in scala 1 : 4.

Passando tra i grattacieli, che ci offrono riflessi e ottime prospettive fotografiche, arriviamo all’ UNIVERSITA’ MC GILL, dove tanti studenti chiacchierano e studiano sui prati del campus. Siamo pronti per la salita a MONTROYAL, attraverso un fitto bosco dove vediamo molti scoiattoli. Qui possiamo ammirare lo sky-line di Montreal e riposarci dalla fatica della salita. Abbiamo la fortuna di vedere, appena prima del bel tramonto, un simpatico procione. Torniamo per la cena al vitale QUARTIERE LATINO, dove accompagniamo poutine e hamburger con buone birre. Gironzolando per la città oggi abbiamo percorso ben 20 Km (il segnapassi di Bobo non mente!).

23 settembre – Beppe ci aveva prospettato un percorso in auto per oggi un po’ lungo, ma non aveva fatto i conti con la giornata di sole caldo e cielo terso, che hanno reso il tragitto molto piacevole. Dopo aver lasciato il QUEBEC, in ONTARIO,  percorriamo la LONG SAULT ISLAND PARKWAY, bella strada panoramica tra isolotti sul fiume San Lorenzo con fitta vegetazione, con colori dal verde al giallo con un po’ di rosso, uccelli, papere e farfalle. Costeggiamo il fiume su cui si affacciano belle case fiorite con prati senza recinzione e barche, campeggi, aree verdi per la sosta, tanti ciclisti. Pic-nic per il pranzo a base delle solite insalate, frutta e torta al mirtillo a BROWN’S BAY, bellissima area con prati, spiaggia, barbecue e tavoli, dove tanti locali passano la giornata con la famiglia, molti facendo anche il bagno (in effetti si sta benissimo e anche l’acqua del San Lorenzo è calda).

La THOUSAND ISLAND PARKWAY, considerata una delle strade panoramiche più belle del Canada, ci permette di vedere una zona splendida, l’ARCIPELAGO DELLE MILLE ISOLE sul LAGO ONTARIO con tantissime casette, moli, barche, ricca vegetazione verde e fitta. Ci fermiamo alla SKYDECK, torre di osservazione che arriva a 125 metri di altezza, dalla cui cima si gode una vista eccezionale a 360° dell’arcipelago, complici anche il sole e l’ottima visibilità.

Arriviamo a TORONTO, lasciamo i bagagli all’HOTEL DAYS INN e ci piazziamo in un bel posto panoramico per ammirare il tramonto, visibilità ottima, cielo terso e molto caldo (più di 30 gradi e siamo alla fine di settembre in Canada! Una vera anomalia).

Cena in una birreria molto bella e caratteristica, GOOSE ISLAND, dove gustiamo originali e buone birre e calamari fritti. Gironzoliamo tra i grattacieli illuminati, che anche di notte regalano prospettive e geometrie interessanti. Rossana socializza con l’autista di una limousine, che ci  mostra come è fatta all’interno.

24 settembre – La visita di TORONTO sembra (come d’altronde accade per tutte le città americane) non riservare un granchè a chi è abituato all’architettura delle città europee, in realtà è simpatico vagabondare tra le vie per i grattacieli, in particolare per Bobo che si scatena con le foto di riflessi e geometrie. Visitiamo le CHIESE DI ST. PATRICK E DI ST. JAMES la piazza NATHAN PHILLIPS dove si trova la famosa installazione TORONTO a lettere colorate, l’ONTARIO’S PARLIAMENT nel QUEEN’S PARK. Poi passeggiamo nel parco dell’UNIVERSITA’, carino e con begli edifici ben curati, sempre affollato di scoiattoli oltre che di studenti (molti dei quali orientali). Arriviamo fino a WATERFRONT, lungo il LAGO ONTARIO, dove tanti abitanti della città passeggiano con la famiglia visto che è domenica. Attraversiamo il QUARTIERE FINANZIARIO fino alla suggestiva GALLERIA DI CALATRAVA. Dopo aver gironzolato per ben 10 Km siamo un po’ stesi, soprattutto perché il caldo di oggi è torrido, poco canadese e molto più simile al clima caraibico o siciliano, addirittura fino a 35 gradi. Non possiamo però ripartire da Toronto senza esserci rifocillati alla birreria che ci era così tanto piaciuta ieri sera, la GOOSE ISLAND.

Dopo circa 1 ora ½ di autostrada (come sempre sia in Canada che in USA non c’è pedaggio), raggiungiamo le CASCATE DEL NIAGARA, dove abbiamo deciso di pernottare dal lato canadese. Il QUALITY HOTEL FALLSVIEW CASCADE è semplice, ma carino, pulito e in ottima posizione, perchĂ© con pochi passi si raggiungono le cascate. Le NIAGARA FALLS sono maestose, potenti e impressionanti: bellissimo il  percorso panoramico che permette di ammirare da ogni angolazione una tal meraviglia della natura. Malgrado la gente sia tanta, la magia del luogo non viene offuscata. Ancora piĂą emozionante (e sicuramente da non perdere) è il percorso in barca al di sotto dei 2 salti della cascata: ci viene fornito un impermeabilino rosso per ripararci dagli spruzzi ed è bellissimo trovarsi al di sotto e quasi dentro la maestositĂ  delle cascate, ammirando un arcobaleno gigantesco dalle cascate fino al fiume Niagara. Aspettiamo poi il tramonto e, dopo la cena in una steak house, torniamo a vedere le cascate illuminate, altro bellissimo spettacolo che si può godere solo se si sceglie di pernottare qui.

 

25 settembre – Lasciamo il Canada e decidiamo di non abbandonare le NIAGARA FALLS, ma di fermarci anche dal lato statunitense, anch’esso da non perdere: consiglierei se possibile di fermarsi sia di qui che di là perché dal Canada si ha più l’idea d’insieme, mentre negli USA si apprezza di più la potenza e si ha meglio l’idea del salto. Fa già caldo, c’è un bel sole e dall’alto del percorso vediamo che , muniti di impermeabilino giallo e sandaletti forniti all’ingresso, si può arrivare tramite scaletta proprio sotto le cascate alla CAVE OF THE WINDS: perché no? Eccoci pronti alla divertentissima esperienza da cui usciamo bagnati come pulcini, ma emozionati per aver vissuto le cascate così da vicino.

Sosta allo SMOKIN JOES NATIVE CENTER dove acquistiamo simpatiche ed economiche T-shirt con simboli degli indiani. Troviamo per la strada molti paesi con nomi copiati da quelli europei (Napoli, Itaca, Siracusa, Verona, Amsterdam…). Bella la strada panoramica tra boschi dai variopinti colori autunnali e laghetti che ci conduce a QUEENSBURY.

Molto carino e curato l’hotel, SLEEP INN & SUITES. La cena è una delle migliori del nostro viaggio all’ OUTBACK STEAKHOUSE  a base di ottime bistecche in un bel locale.

26 settembre – Colazione con ciambelloni, muffins caldi alle noci e ai mirtilli e waffels, che ci possiamo fare da soli con una simpatica e velocissima macchinetta e su cui mettiamo poi lo sciroppo d’acero.

Si parte alla scoperta del VERMONT in un’altra bella giornata di sole caldo, che ci permette di meglio apprezzare lo spettacolo della natura, attraverso le GREEN MOUNTAINS, LAKE GEORGE e la vicina zona di vacanza/relax degli americani di Boston e New York con barche, spiagge e belle case.

Troviamo scoiattoli che attraversano la strada, avvisi di far attenzione agli orsi bruni (che naturalmente non vediamo…), mucche, cavalli, tante casette di legno di vari colori con fiori, legna ben ordinata, prati curati. Ovunque, quasi ad ogni casa, si trovano bandiere degli USA, qui in Vermont e in tutti gli Stati Uniti. Moltissime case espongono già (e manca più di 1 mese!) zucche e decori di Halloween. Tranquillo è il nostro peregrinare tra la verde campagna e tra le foreste con le splendide tonalità del FOLIAGE giallo, ambra, porpora, scarlatto e ruggine.

Sosta a una specie di grande chiosco molto carino che vende zucche di ogni forma, tipo e colore, frutta, verdure e conserve. Le cascine hanno i classici magazzini rossi con i tetti a spiovente e grossi silos, le fattorie producono formaggi ceddar e sciroppo d’acero.

A MANCHESTER troviamo un outlet e facciamo buoni acquisti di abbigliamento. Durante il pic-nic sulle rive di LAKE PARAN assaggiamo le varie qualitĂ  di mele acquistate al chiosco in mattinata.

A BENNINGTON vediamo 3 dei famosi ponti coperti del NEW ENGLAND. In serata arriviamo a WILLIAMSTOWN dove ci fermiamo a dormire. La cittadina universitaria ci piace moltissimo. Tranquilla e serena l’atmosfera che si respira passeggiando tra i vialetti tra prati e alberi secolari, dove troviamo tanti studenti che gravitano intorno ai numerosi, eleganti e ben tenuti edifici georgiani. Scopriamo che la WILLIAMS  è un delle piĂą prestigiose universitĂ  americane, anche se le rette, come d’altronde anche ad HARVARD e YALE, sono altissime. Cena con steak e hamburger in un bel pub in SPRING STREEET.

27 settembre – Simpatico e con caratteristiche molto familiari l’hotel dove abbiamo pernottato, BERKSHIRE HILLS COUNTRY INN. A colazione mangiamo fragole fresche con yogurt, pane tostato, waffels e beviamo buon caffè, usando bei piatti decorati. Prima di lasciare WILLIANSTOWN gironzoliamo ancora un po’ nel campus del WILLIAMS COLLEGE con un bellissimo sole, mentre gli studenti si avviano a lezione. Tappa al fornitissimo shop dell’università dove tutto è viola, il colore ufficiale dell’ateneo (naturalmente non possono mancare acquisti per Giulia, patita del viola).

Una strada panoramica tra boschi e fattorie ci conduce a NEW HAVEN, dove si trova la mitica UNIVERSITA’ DI YALE, in stile neogotico, organizzata in campus. E’ l’ateneo più esclusivo d’America, l’università dei presidenti da Clinton a Bush, elegante e austera, si respira ovunque aria di ricchezza e ti fa venire voglia di studiare. Visitiamo la YALE UNIVERSITY ART GALLERY, a ingresso gratuito, che espone le opere di moltissimi artisti, tra cui Monet, Van Gogh e molto altro in una splendida ambientazione in un bel palazzo neogotico. Bellissima la STERLING, leggendaria biblioteca di Yale, che contiene 10 milioni di libri. Segnalo una fregatura dei parchimetri di New Haven che funzionano solo con quarti di dollaro, ma accettano (senza che sia indicato) anche dollari interi, che vengono mangiati.

Ripartiamo alla volta di MYSTIC, dove pernottiamo al QUALITY INN MYSTIC. Simpatico il paesino di Mystic, vecchio porto delle baleniere alla foce del MYSTIC RIVER con edifici storici, bei negozietti e il ponte che assistiamo alzarsi al passare di una barca. Improvvisamente il cielo si annuvola e uno scroscio di pioggia rinfresca lievemente.

Mangiamo al RISTORANTE MYSTIC PIZZA (famoso perché vi è stato girato l’omonimo film con Julia Roberts) zuppa di vongole ottima, calamari e una buona pizza con i peperoni.

28 settembre – Al risveglio troviamo il sole pieno, la giornata è tersa dopo l’acquazzone di ieri sera e la temperatura è ottima. Oggi ci godremo il mare tra paesini sulla coste, spiagge, rocce e onde.

Si comincia da GALILEE  con numerosi pescherecci e le caratteristiche nasse per la pesca delle aragoste; facciamo 2 passi sulla bella spiaggia di sabbia tra gabbiani, qualche bimbo e signori che leggono un libro tranquilli. A PORT JUDITH un faro si staglia sull’oceano, mentre qualche surfista solca le onde.

Percorriamo la scenografica OCEAN ROAD tra belle case, prati e varie spiagge sabbiose; NARRAGANSETT BEACH e GOOSEBERRY BEACH in particolare sono degne di una passeggiata (tanto più che ci si può fermare in auto dove si vuole perché i parcheggi, che di solito si pagano salati, ora sono gratuiti perché siamo alla fine della stagione, anche se il clima è pienamente estivo). Ci fermiamo per il pranzo con le nostre belle insalate in un’area pic-nic molto panoramica in un prato sull’oceano.

NEWPORT è la cittadina del RHODE ISLAND più interessante, soprattutto le tantissime MANSIONS, lussuose dimore con grandi parchi della fine dell’Ottocento ora abitate e conservate con lo sfarzo dell’epoca dai nuovi ricchi: le possiamo ammirare nella loro magnificenza.

Ma quello che ci è piaciuto di più di NEWPORT è la CLIFF WALK, splendida passeggiata sul mare tra alte scogliere a picco sull’Atlantico, onde rumorose e surfisti.

Superiamo il ponte che ci separa da CAPE CODE e arriviamo alla cittadina sul mare di HYANNIS, dove alloggiamo allo HYANNIS TRAVEL INN. Cena ottima al RISTORANTE BLACK CAT, dove sembra di essere all’interno di una vecchia nave, a base di CLAM CLOWDER (zuppa di vongole), lobster in salsa Newport, lobster roll gigante e fritto misto.

29 settembre – Giornata interamente dedicata all’esplorazione dell’ ISOLA DI NANTUCKET, famosa per essere stata all’inizio del XIX secolo il principale centro di partenza del New England per la caccia alle balene. Decidiamo di spostarci con le bici che noleggiamo al porto, usando la ciclabile tra il verde con scorci ogni tanto sull’oceano, fino al paesino di SIANSCONSET dalla cui lunga spiaggia sabbiosa vediamo in mare, vicino a riva, alcune foche. Ci fermiamo al faro bianco e rosso (SANTAKY HEAD LIGHTHOUSE)  e poi torniamo al piĂą grande paese di NANTUCKET attorno al porto con residenze di legno e strade acciottolate. Nel complesso dobbiamo però ammettere che l’isola di NANTUCKET non ci ha entusiasmato perchĂ© le ciclabili non sono sul mare, che si scorge solo ogni tanto, le spiagge non sono particolari e il paese non è curatissimo. Comunque il giro è piacevole e facciamo in bici ben 30 Km con un bel sole e una temperatura gradevolissima.

Tornati a HYANNIS riprendiamo l’auto e proseguiamo verso il paese sulla punta di CAPE COD, PROVINCETOWN, giustissima scelta per pernottare (all’HOTEL CAPE COLUNY INN) perché è proprio carino, vitale sia di giorno che di sera e molto caratteristico.

Splendido l’ambiente attorno a PROVINCETOWN, circondato da dune e ampie spiagge. Arriviamo giusto in tempo per goderci un tramonto veramente spettacolare sul mare a HERRING COVE BEACH. Qui sulla spiaggia si sta celebrando un matrimonio tra due donne (una delle quali in abito bianco lungo da sposa), infatti PROVINCETOWN è famosa per la sua tolleranza, assolutamente gay-friendly e pare che l’80% delle case siano state acquistate da coppie omosessuali. L’atmosfera sulla via principale COMMERCIAL STREET è allegra e rilassata, ci sono molti negozi curiosi e tantissime coppie gay come da nessuna parte al mondo, se non a San Francisco. Per l’ultima cena in NEW ENGLAND  ci concediamo una grossa aragosta in un bel locale sul mare (LOBSTER POT) e non è semplice affrontarla quando ci viene presentata intera e non divisa a metĂ  come le altre volte in cui l’abbiamo mangiata.

30 settembre – Oggi è nuvoloso con squarci di sereno e fa decisamente piĂą freddo. Prima di tutto facciamo una passeggiata mattutina a RACE POINT BEACH lunghissima spiaggia di sabbia e abbiamo la sorpresa di vedere foche a riva in mare e gli spruzzi di una balena. Siamo in mezzo alle dune e raggiungiamo RACE POINT LIGHTHOUSE, uno dei bianchi fari attorno a PROVINCETOWN. Poi gironzoliamo per COMMERCIAL STREET  e curiosiamo per i negozietti. Simpatici i galleggianti colorati al porto e le banderuole metalliche sulle case dalla foggia di balene o veliero.

Percorriamo a ritroso CAPE COD, facendo tante tappe al CAPE COD NATIONAL SEASHORF tra alte dune, spiagge, zone umide e aree boschive.

Il bel faro bianco e rosso di NAUSET, simbolo di CAPE COD, e il paesino di SANDWICH segnano la fine del nostro bel viaggio in NEW ENGLAND e torniamo all’aeroporto di BOSTON per il nostro volo notturno con AIR FRANCE.

Viaggio decisamente molto piacevole e luoghi che meritano di essere visitati, anche se i parchi dell’OVEST degli USA ci hanno dato più emozioni. Compagnia perfetta con i BOBISOFFI delle origini, il vero zoccolo duro (Bobo, Baba, Rossa e Beppe), anche se le nostre ragazze ci sono mancate.

Una particolare nota di gran merito per Beppe perché, se non ci sono stati intoppi e se ogni cosa è stata organizzata perfettamente, il merito va principalmente a lui che ha studiato mappe e percorsi in modo preciso e intelligente, valutando le varie opzioni e scegliendo sempre la migliore.

In totale abbiamo percorso 4008 Km in auto, 143 Km a piedi e 30 Km in bici: niente male, eh?

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Pubblicato da bobiworld

Baba, medico nella vita con la passione dei viaggi, Bobo, medico nella vita con passione dei viaggi e della fotografia.. insieme bobi... vi presentiamo il nostro modo di esplorare il mondo con idee, impressioni, appunti di viaggio e consigli utili il tutto corredato dalle immagini scattate in giro per il mondo. Ci accompagna in questo "viaggio" nostra figlia Giada che metterĂ  a disposizione di tutti i ragazzi le sue impressioni ed il suo punto di vista... buon divertimento!!

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